La coppia, lui tamarro silenzioso lei tamarra loquace, vuole prendere un dvd e scorre l'elenco per circa dieci minuti, commentando ogni titolo. A onor del vero, ammetto che il nostro - esiguo - catalogo di film consiste perlopiù in cartoni animati per bambini e filmoni d'autore, e ammetto pure che Le lacrime amare di Petra Von Kant o Querelle de Brest - per quanto siano splendidi film - possono non essere l'ideale per un sabato sera di cazzeggio. Detto questo, la coppia tamarra ironizza su ogni titolo e regista in catalogo, per cui dopo un po' inizio a provare un lieve fastidio, che diventa aperta intolleranza quando, giunti alla T, prendono di mira Truffaut. Truffaut! Il mio François! Ma come si permettono?
Comunque, dopo ponderate derisioni, la metà femminile della coppia decide: "Voglio questo! Questo sulla fata!"
Guardo il titolo e il profumo della vendetta giunge alle mie narici dilatate dalla rabbia.Vado a prendere il dvd e glielo consegno trattendomi a stento dallo sfregarmi le mani.
Questo è il film sulla fata che i due tapini hanno scelto:
Un documentario di Werner Herzog sull'Africa, costituito quasi esclusivamente da panoramiche del Sahara commentate da estratti di un libro sacro guatemalteco. Un documentario, aggiungerei, così palloso, ma così palloso che pur amando Herzog non l'ho visto tutto.
Avrei veramente voluto essere lì mentre lo guardavano, quella sera.